domenica 14 aprile 2019

Capire l'America: l'etica calvinista e lo spirito dell'Imperialismo

In Geopolitica, Impero è uno Stato che tende ad allargare i propri confini geografici e culturali non solo nell'estero vicino ma in ogni orizzonte possibile.

L'Impero tende a perpetuare il proprio dominio e ad ostacolare gli aspiranti contendenti, secondo peculiari motivazioni strettamente collegate alla visione eccezionale che le singole vicende imperiali hanno di sé.

Per capire l'anima di fondo dell'Imperialismo americano e la sua resistenza ad accettare il condomino del Mondo con altri incumbent è utile rifarsi al saggio di Max Weber, "L'etica protestante e lo spirito del Capitalismo".




Aldilà delle successive confutazioni di Groethuysen sul fatto che l'etica di cui parla Weber fosse già presente in ambito cattolico e, quindi, che fosse stata importata nel protestantesimo, nella accezione di Calvino (a cui, appunto, mi riferisco) è una tesi che si basa un ragionamento psicologico che fila e di brutto.


Se in vita hai fortuna significa che hai avuto la benevolenza di Dio.

Di più.
Sei fortunato e ricco perché te lo sei meritato agli occhi di Dio.

 E viceversa: se non sei ricco è perché hai demeritato e Dio non è con te.


È questa l'etica del Protestantesimo (soprattutto calvinista).


Puritani, una versione del Calvinismo, erano i Padri Pellegrini.

  Protestanti i Padri Fondatori americani (soprattutto episcopali/anglicani, presbiteriani e congregazionisti).



Se sei già ricco hai meritato e Dio è con te.

Quindi anche se diventi ricco Dio è con te.

Da cui il collegamento con il mondo degli affari.


La fortuna nel business è segno di divina benevolenza per i propri meriti.

Etica del Capitalismo.

Il "riuscire" stesso diventa il valore.

Ecco spiegato l'American Dreamil mito delle opportunità per tutti che, prima o poi, premiano i volenterosi e i capaci.


Fin qui l'aspetto individuale.


Traslato a livello di Società e Stato, la traduzione è la seguente:


Se l'America è diventata la Potenza Dominante è perché lo ha meritato e ha avuto, perciò, la benevolenza divina.


Viceversa, se il Resto del Mondo è sotto scacco significa che ha demeritato e che Dio lo ha castigato all'irrilevanza.

Segue il corollario conservativo: gli USA sono legittimati a difendere, in qualsiasi modo, tale predominio perché Loro lo hanno meritato e gli Altri no.




I rapporti egemonici devono essere mantenuti cristallizzati, perché se Dio ha allocato benevolenza e malevolenza secondo meriti e demeriti del Passato allora è giusto conservare il medesimo divino disegno per il Futuro.

Modernità conservatrice anglosassone:
come le colpe dei padri ricadono sui figli, lo stesso vale per i meriti.

Chi è egemone e chi è egemonizzato ha meritato di esserlo, dunque di continuarlo ad essere.



Ecco tra le frasi finali dell'inno USA (1814):

"..sia lodato l'Onnipotente che ci ha creato e protetto come una nazione.
Dobbiamo perciò prevalere quando la nostra causa è giusta e questo è il nostro motto: "Abbiamo fede in Dio".




La prova delle prove è stato scriverlo sul Dollaro.


In God We Trust

Perfetta sintesi di Capitalismo (il Dollaro, moneta commerciale mondiale) e Protestantesimo calvinista (professione di fede scritta in calce sulle banconote).

A Weber bastava partire da una raffigurazione del Dollaro.

Tanto la sua tesi era a prescindere dai dati a supporto.


Bastava portare la "pezza" più convincente.



Bibliografia


Per chi volesse approfondire sui Padri Fondatori:

Frank Lambert. The Founding Fathers and the Place of Religion in America. 2003

P.M.G. Harris, "The Social Origins of American Leaders: The Demographic Foundations, Perspectives in American History 3 (1969): 159-364
Joseph J. Ellis. Founding Brothers: The Revolutionary Generation (2002)


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