lunedì 16 dicembre 2019

Terrorismo & Media in Italia. Il controllo delle infrastrutture critiche, nuova frontiera della prevenzione.


L'architettura della Rete: suo ruolo, controllo e manipolazione nella diffusione e nel contrasto preventivo della propaganda jihadista

Nel brevissimo saggio proposto trattiamo di un particolare ambito nella prevenzione del Terrorismo in Italia: non del lungo lavoro di cooperazione tra istituzioni e società civile per scongiurare alla fonte la germinazione di mentalità radicalizzate (M. PUGLIESE 140-147), ma delle modalità di individuazione di ambienti di attecchimento e strumenti di diffusione delle idee estremiste.
Occorre considerare il contesto italiano attuale in una prospettiva di medio-lungo orizzonte. Lo Stato moderno, cioè l'evoluzione post-medievale della struttura di potere che controlla Territorio e Società su cui ha sovranità, ha come fine essenziale di evitare il peggio o, come direbbe Hobbes, l'"homo homini lupus". Va da sé che la principale pratica per arginare il disordine e la disgregazione civica, il controllo sociale, si  configura come la capacità di poter attingere a più informazioni possibili sulla collettività governata. In forza della chiave interpretativa dei fenomeni sociali "segui la Tecnologia", ne deduciamo che oggi la maggior parte della comunicazione e dei dati passa attraverso la Rete; addirittura numerosi studi collegano nascita e diffusione nel Neo-Terrorismo allo sviluppo dei mass media moderni (D. SAVIGNONI, 2016, 42): è indubbio che l'utilizzo massiccio dei Social e l'evoluzione video-grafica abbiano favorito e indirizzato le scelte comunicative di Isis e Daesh. In più, come si evince dal Digital News Report 2019 di Reuters per l'Italia, gli under 35 preferiscono i Social ai media tradizionali, con inesorabile declino della carta stampata, e gli under 24 optano per gli ultimissimi video-social (Snapchat, Instagram), rispetto ai già rodati Facebook e Twitter (YouTube regge grazie al fatto di essere, appunto, un contenitore video). Insomma, è ora di cominciare a realizzare che ogni generazione ha i suoi media, come fu il passaggio dalla radio alla televisione, e che l'accelerazione tecnologica ha reso tale cambiamento da intergenerazionale a intragenerazionale (S. ZAMAGNI, 2018, 47), soprattutto alla luce del fatto che i giovani sono i principali destinatari della propaganda e del reclutamento del Califfato.
Inoltre occorre un doveroso distinguo tra il Quarto Potere, i media tradizionali, e quello 4.0, Social e indicizzatori online: mentre agenzie di stampa, TV e giornali decidono cosa trasmettere ad una platea indeterminata, i New Media non filtrano le informazioni tanto in entrata, bensì in uscita, cioè possono decidere a chi e a quanti fare arrivare cosa, manipolando, allo stesso modo, ma in maniera più subdola, l'opinione pubblica e individuale. Tramite la raccolta dei dati di registrazione personale degli utenti al loro servizio gratuito (in cui il prodotto sono i dati regalati ai gestori dello stesso), degli ulteriori dati immessi (basti pensare alle foto su Facebook), al tracking dei siti di navigazione, i G.A.F.A.M (Google, Amazon, Facebook, Apple, Microsoft) raccolgono informazioni sui loro fruitori... e le cedono (rivendono?) a terzi, come si è visto con Cambridge Analytica. Potrebbe essere anche peggio: nulla vieta a tali monopoli permessi dagli States di tenere aperta una back door di condivisione di dati e metadati con i servizi di intelligence e, stante l'architettura che ne vede i server sul suolo statunitense, il sospetto che le agenzie beneficiarie siano a stelle&strisce è più che lecito. Bastino poche considerazioni: trasportare dati costa in funzione della distanza e logica vuole che la quasi totalità della navigazione su Social e motori di ricerca in Italia sia fatta in italiano; una reale razionalità economica suggerirebbe di ridurre i costi di trasmissione frammentando il proprio cloud in tanti piccoli server locali sul nostro territorio, anche per evitare un aumento dei prezzi dei carrier e i rischi della non ridondanza geografica.
Non è un caso se i server in Europa degli OTT (Over The Top, alias G.A.F.A.M) sono in Gran Bretagna ed Éire, paesi molto friendly nei confronti degli USA e del mercato dei dati (Cambridge Analytica docet). Il problema della concentrazione dei data server (i ROOT DNS) soprattutto negli USA comporta  l'extraterritorializzazione rispetto all'Italia dei dati oggetto di indagine, per esempio, della Polizia Postale, come evidenziato più volte dal suo comandante, D.ssa Nunzia Ciardi e lo svolgimento dell'attività inquirente dipende dal buon cuore delle società private e dai tempi delle rogatorie internazionali per i dati allocati da provider statunitensi in paesi extra-USA (sempre se c'è collaborazione nell'individuazione della nazionalità di detti siti); aggiungiamo che i tempi di conservazione delle informazioni, (data retention) differiscono da Stato a Stato, e in alcuni di essi non sono previsti, oppure che alcuni OTT non diano corso alle richieste di reati il cui perseguimento, pur essendo previsto dalla legislazione del paese richiedente, entrino in contrasto con i principi fondamentali della Costituzione americana (diffamazione, diritto di opinione).
Entro dieci anni arriveremo a maturazione della seconda e terza generazione di figli di immigrati in Italia e il problema dell'influenza della Rete nella loro eventuale radicalizzazione si porrà in modo impellente: come evidenziato da Claudio Galzerano (C. GALZERANO, 2018, 36-45), Dirigente Superiore della Polizia di Stato e Direttore del Servizio per il contrasto dell'estremismo e del terrorismo esterno (DCPP/UCIGOS), il reclutamento avviene sempre più tra giovanissimi privi di una struttura ideologica forte, mossi essenzialmente da disagi familiare e sociale sfocianti in sentimenti di risentimento ed odio, ipnotizzati più dagli elementi suggestivi e dal confezionamento dei messaggi (non a caso prevale la diffusione di video) che dal loro contenuto. Il Ricu-model, derivante da una delle prime attività di prevenzione adibite a monitorare il communication space per identificare soggetti e comunità a rischio radicalismo, il Research, Information and Connunications Unit (R.I.C.U.), istituito dal Regno Unito nel 2007, sta ottenendo importanti risultati. L'unità supporta il Counter Terrorism Internet Referral Unit (C.T.I.R.U.) nella rimozione dei contenuti estremisti e sviluppa tecnologie per identificare la propaganda online, come il software presentato dall'Home Office in grado di rilevare automaticamente il 94% della propaganda di Daesh con una precisione del 99,995%. Al netto del grande e lungo lavoro di raccordo tra istituzioni e società civile per contrastare contro-culture radicaliste, prevenendo così l'humus di situazioni sociali critiche in cui possano nascere, non ci si possono attendere fondamentali miglioramenti del fenomeno incipiente in un contesto che contempla economia in declino, disoccupazione sistemica, indice di Gini in peggioramento da trent'anni, assenza di una narrativa nazional-popolare che dia forti motivazioni sociali "per vivere ed anche morire" per la comunità di appartenenza. La propaganda jihadista verso i nostri giovani fa leva proprio sulla fondamentale esigenza umana di avere qualcosa di superiore per cui vivere e morire. Abbiamo espunto così bene concetti di onore, conflitto e ferrea disciplina sociale (Dura Lex sed Lex) che siamo diventati una collettività post-storica imbelle, tanto da paventare il paradosso di preoccuparci per l'incolumità dei nostri contingenti esteri, la cui professione e missione consisterebbe proprio nel garantire la protezione della comunità d'appartenenza..
Mancando tale quadro e visione di insieme, sarà la tecnologia fruibile a determinare i futuri sviluppi del trittico propaganda-prevenzione-radicalizzazione: il successore di Daesh e Isis punterà ancora sulla viralità dello strumento video tramite la Rete e i Social; tutorials su come trasformare la batteria del cellulare in un detonatore e come fabbricarsi ordigni domestici necessitano di altrettanta contro-tecnologia. Il controllo della Rete domestica è il tema che presto dovremo affrontare anche in Italia oggi, nel "20 Dopo Internet", perché Francia e Germania stanno già provvedendo.

Siamo ancora indietro in questo genere di consapevolezza e paghiamo anche una sudditanza psicologica nei confronti dell'alleato americano: basti considerare che nell'edizione speciale "Deradicalizzazione" del Giugno 2018 su Gnosis, rivista ufficiale della nostra intelligence interna, l'articolo inerente il contributo dei Social al contrasto del fenomeno è curato dal... public policy manager di Google (!), Diego Ciulli.
È oltremodo utile che i nostri investigatori possano adottare le analytics di Google per individuare, tramite, key words, luoghi e quartieri ove si digitano le parole sensibili per la prevenzione contro-terroristica, ma... non suona strano che un'attività di indagine istituzionale sia a sua volta monitorabile dal tracking di Google, cioè da una multinazionale privata con i ROOT server in un paese straniero??



Fonti (in ordine di apparizione)

MATTEO PUGLIESE, Esperienze europee nella prevenzione della radicalizzazione, "Deradicalizzazione", numero speciale di Gnosis, Giugno 2018, 140-147;

DOMITILLA SAVIGNONI, Comunicare il terrore e il ruolo dei media, in M. Bressan, S. Felician Beccari, A. Politi, D. Savignoni (a cura di),  "Eurasia e Jihadismo. Guerre ibride sulla Nuova Via della Seta", Carocci editore, 2016, 42;

Digital News Report 2019 di REUTERS (http://www.digitalnewsreport.org/interactive/);

STEFANO ZAMAGNI, Come e quanto la Quarta Rivoluzione Industriale ci sta "toccando", Mimesis edizioni, 2018, 47;

NUNZIA CIARDI,
http://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg17/attachments/documento_evento_procedura_commissione/files/000/005/057/Memoria_Direttore_Polizia_postale.pdf

CLAUDIO GALZERANO, Radicalizzazione e passaggio all'azione. Quando lo Stato non lotta da solo, "Deradicalizzazione", numero speciale di Gnosis, Giugno 2018, 36-45;

HOME OFFICE, https://www.gov.uk/government/news/new-technology-revealed-to-help-fight-terrorist-content-online

IL SOLE24ORE, h
//www.infodata.ilsole24ore.com/2018/05/18/reddito-disuguaglianza-italiana-negli-ultimi-150-anni-cresce-quella-generazionale/?refresh_ce=1

STARTMAG, magazine online, https://www.startmag.it/innovazione/francia-contro-google-ecco-come-il-governo-di-parigi-punta-su-qwant/

UNITED INTERNET, web Company, https://www.united-internet.de/unternehmen/verantwortung.html

Nessun commento:

Posta un commento