lunedì 29 ottobre 2018

Il 99%



Il 20 Ottobre 2018 sono stato ad una manifestazione di organizzazioni politiche e sindacali di Sinistra radicale, potremmo dire Sinistra sociale, a Roma, Piazza della Repubblica

In realtà, mosso da urgenze lavorative, ho fatto giusto in tempo a comprare in po' di stampa alternativa e a prendere contatti per partecipare a qualche riunione o assemblea che sia.

La parola "proletariato" ricorre spesso.

"Stato Borghese" pure.
Lo Stato come strumento di potere della Classe dominante, la Borghesia.
Dunque come un Nemico.

Ma, come insegnava Gramsci, occorre sempre storicizzare.

Ai tempi di Marx si votava per censo, dunque governi, parlamenti e Stati rappresentavano gli interessi dei più ricchi.

Ma dal 1945 in Italia c'è il suffragio universale, dunque chiunque in età maggiorenne può arrivare a far rappresentare le proprie istanze.

E, infatti, i successivi 50/60 anni di benessere diffuso, come mai prima nella storia italiana e dell'Occidente, sono stati conseguenza di Governi e Parlamenti progressisti, grazie ad una logica di maggioranza che giocoforza faceva riferimento a larghissimi strati della popolazione, emancipatisi da una condizione di sussistenza grazie al boom economico e all'estensione e distribuzione dei diritti socio-economici.

La classe che ha maggiormente beneficiato dello sviluppo socio economico nel secondo dopoguerra è stata la piccola borghesia impiegatizia (grazie alle politiche di assunzione nel pubblico impiego) e quella commerciale e imprenditoriale (grazie al boom economico).

È questa la nuova borghesia dello Stato Borghese post 1945.
Ma è una borghesia molto differente da quella dei tempi di Marx.
Marx intendeva la ricca borghesia commerciale e imprenditoriale, alias Il Capitale, che stava acquisendo risorse economiche, prestigio sociale e influenza politica (tramite lo Stato, appunto, Borghese) grazie alle Rivoluzioni Industriali.
Mentre la borghesia cresciuta socio-economicamente e politicamente nel secondo dopoguerra è, sostanzialmente, parte di classe popolare che si emancipo' da una condizione di sussistenza.

La stessa classe operaia godette dei frutti del progressismo del CentroSinistra lo Statuto dei lavoratori (1970) fu il culmine della stagione dei Diritti sociali ed economico-lavorativi.

Poi, dal '68, invece, si comincia a imporre la questione dell'ampliamento dei Diritti Civili.
È a quel punto che la Sinistra storica, comunista e socialista, comincia ad inseguire i Radicali, sinistra libertaria in tema di diritti civili, ma liberisti in economia (a qualcuno sovviene qualche analogia con il PD degli ultimi 10 anni?!?).

L'errore dei figli della Seconda Guerra è aver dato per scontato che i diritti economico-sociali fossero dati una volta per tutte.
Insomma, il '68 è stata la Rivoluzione di chi aveva la pancia piena e ha dato per scontato che rimanesse tale per sempre.

È proprio una volta conquistati i fondamentali diritti economico-sociali che il Capitalismo ha distolto l'attenzione delle masse, e dei suoi partiti, virando il faro sui diritto civili, di per sé innocui sulla (re)distribuzione della ricchezza.

Ed, infatti, nei primi anni 70 prende forma l'ideologia neoliberista, pensiero economico funzionale al ritorno dominante del Capitalismo.

Parliamoci chiaro: il mondo e la sua stratificazione sociale è cambiato dal 1848 (anno de "Il Manifesto").

Quella che ai tempi di Marx era la Grande Borghesia oggi sono i grandi imprenditori: grandi imprese industriali (Confindustria in Italia), grandi banche & assicurazioni, Multinazionali.
Questi, insieme ai Rentiers, cioè i ceti possidenti i Grandi Patrimoni, sono il Capitale, alias l'1% più ricco

La grossa differenza è chedagli anni 60 ad oggi, la piccola borghesia si è enormemente ingrossata in Occidente (principale base elettorale della DC).

È tale Borghesia, allora novella classe dominante, che ha generato il progresso sociale ed economico di cui hanno beneficiato anche i ceti operai e popolari.

Ed è questo tipo di Borghesia che il Capitalismo ha dovuto colpire per tornare in auge, intaccandone i cosiddetti "valori borghesi": Dio, Patria e Famiglia.

Famiglia: colpendo la famiglia tradizionale con Divorzio e Aborto.

Patria: desovranizzazione (= progressivo superamento) degli Stati, delegando poteri statuali ad organi sovranazionali (WTO, Banca Mondiale, BCE), possibilmente "indipendenti" dalla politica (= dipendenti da chi ha la forza economica per riuscire a rappresentare i propri interessi = i più ricchi = il Capitale).
Il tutto condito con l'ideologia globalista, mondialista, no border, più funzionale a Mercato & Finanza che ai popoli.

Dio: attacco alla Chiesa tramite delegittimazione del Papa (amplificazione scandalo pedofilia), già avendo un Pontefice particolarmente naif, molto politico e poco ieratico rispetto ai predecessori.

Morale della favola:
Stato & Istituzioni sono, oggi, l'ultimo baluardo contro lo strapotere del Capitalismo ed estrema difesa delle classi meno abbienti.

Oggi il Capitalismo vuole lo Stato Minimo.
E infiltrarne le Istituzioni con propri massoni.

Interesse, invece, di tutte le altre classi meno abbienti dovrebbe essere, specularmente, lo Stato Massimo, cioè massimamente presente nell'economia.

Ma...

.. Ma l'effetto collaterale dell'ingordigia neoliberista dei potentati finanziari e della grande impresa è stato impoverire la classe media, la Borghesia (quella che aveva il Risparmio da poter depredare), ma, cosi facendo, appiattendone le esigenze economiche verso il basso, cioè verso il popolino.
Cosicché esigenze economiche e politiche di Borghesia e Popolino (già noto come Proletariato) convergono in questa fase storica.

Di più.

La distinzione marxiana tra capitalista e imprenditore è più attuale che mai: gli operai non sono mai stati così nella stessa barca dei piccoli imprenditori loro datori di lavoro.

E le piccole banche, quelle del credito cooperativo legate al tessuto produttivo (la cosiddetta Economia Reale), mai state più distanti (e per questo sotto attacco) dalle grandi banche nazionali (attive quanto non mai nella Finanza speculativa, cioè l'Economia di Carta/Virtuale).

Al ché, oggi la sperequazione distributiva unisce potenzialmente le esigenze di operai, ceti popolari (il Quarto Stato), con quelle di piccola borghesia impiegatizia, piccole P.IVA, micro imprese (il Terzo Stato) e, addirittura, anche delle piccole banche legate all'economia reale.
Questi costituiscono il 99%.

Insomma, il 99% è generato dalla accentuata sperequazione distributiva indotta dai superRicchi, l'1%.

L'1% sono i Ceti Possidenti e Grande Finanza e Impresa, cioè il Capitale, e il Neoliberismo è la sua ideologia economica.

Il 99% è la moderna macro classe sociale fatta da ceti popolari, operai, piccola borghesia impiegatizia, piccole P.IVAmicro imprese e le banche popolari legate al territorio.

Gli interessi del 99% sono contrapposti a quelli dell'1%.

Questa la moderna questione di classe e la battaglia del nostro Tempo.

Terzo e Quarto Stato devono completare la Rivoluzione del 1789 e imbrigliare il Primo Stato (l'Aristocrazia dei ceti possidenti, coloro che, dotati di grandissimi patrimoni, non hanno bisogno di lavorare, noti come Rentiers) e il Secondo (Finanza e Grande Impresa, che devono comunque lavorare per lucrare).

martedì 16 ottobre 2018

Piccola Borghesia, Popolino & il Tempo per sé

Ultimamente chiacchieravo con una giovane collega operaia in cerca di casa.
Ultimamente ho preso confidenza con un collega che vive in affitto.
Poi ho pensato a me, mia moglie, un mio amico..
E mi è sovvenuto che la differenza tra borghesia, a cui noi tre apparteniamo, e il popolino è la proprietà di una casa ..

L'affitto è il motivo per cui il popolino ha bisogno di lavorare 40 settimanali.
Io, casualmente, le sto provando per un mese e non mi sembrano salutari psico-fisicamente.
Troppe ore dedicate al lavoro, 8 al giorno; più quelle precedenti, inevitabilmente condizionate dal pensiero di "preparasi per il lavoro", e quelle successive, impiegate per disintossicarsi da esso.
Se potrò le eviterò.
40 ore settimanali rubano troppo spazio al resto del tempo e, dunque, allo sviluppo della persona.

I miei giovani colleghi part-time aspirano alle 40 ore.
E usano l'attuale libertà per giocare a fare i consumisti.
Poverini.. non hanno gli strumenti concettuali per poter avere nozione di "sviluppo della persona" ("ma che vor di..??" - già li sento...).

In breve, facciamo lavori da popolino, con cui ci mischiamo, ma divergiamo da esso perché la proprietà di una casa ci permette di non avere esigenze economiche spicce, cosa che ci consente di rinunciare ad ore eccessive di lavoro per coltivare interessi, la persona o, semplicemente, fare altro che non sia lavorare.

La diversità è anche nella formazione.
"La Filosofia non può nascere dalla contingenza economica", dunque la formazione superiore è stata possibile, sintetizzando, perché i nostri genitori non dovevano pagare un affitto e avevano risorse per farci studiare.

Ed ecco l'illuminata lungimiranza dei programmi di edilizia popolare: affrancare il popolino da una delle condizioni dell'essere tale.

Lungimiranza della Costituzione progressista del '48: "E`compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale... che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."

Ci vorrebbe una battaglia sindacale per le 35 ore, almeno.
L'ideale sarebbero le 30 ore.

Un operaio o lavoratore dipendente che fa 8 ore al giorno non può avere un appagante equilibrio psico-fisico, né, tanto meno, essere felice.

Il Tempo è una delle risorse personali più importanti.

Quanto del tuo tempo hai a disposizione e quanto ne dai al lavoro fa la differenza tra una vita potenzialmente piena e una sacrificata.

Morale: quando capisci che la qualità della tua vita dipende anche dalla quantità di tempo per te..

mercoledì 10 ottobre 2018

STATO, INVESTIMENTI & FUTURO

Ecco uno degli effetti della strisciante ideologia neoliberista in cui siamo cresciuti: il ripetersi, in questi giorni di critica al DEF, del mantra "La crescita si fa con gli investimenti".

L'errore e' adottare un criterio privatistico al modus operandi dello Stato.

Ma uno Stato crea Reddito (= spesa individuale = Domanda aggregata = acquisto/vendita di beni = crescita fatturato / investimenti imprese = potenziali assunzioni = altro reddito neo-lavoratori assunti = altri "spenditori = e via, circolo virtuoso) sia se investe in Infrastrutture (che hanno il pregio di rimanere nel tempo, se ben fatte..) sia se da' soldi alle classi piu' povere.

Il ché è la stessa cosa, con la differenza che nel primo caso le infrastrutture restano (e non è poco..).

Ma ciò che conta, a livello teorico, è che in ambedue gli scenari si sovvenzionano i meno abbienti, working class o disoccupati che siano.

E qui l'idea di fondo keynesiana: è notorio che le classi meno abbienti spendano di più, proporzionalmente alle proprie entrate, rispetto alle altre.
E che spendano più in economia reale rispetto alle altre.

Tradotto, date 1000 € ad un povero e altrettanti ad un ricco e il primo li spenderà per negozi (= economia reale), mentre l'altro li investirà in borsa o simili (= economia finanziaria o rendite).

Al ché, si potrebbe sostenere che le classi meno abbienti useranno "l'elemosina statale" per metterla sotto il mattone, in vista di tempi incerti.

Ma, come spesso accade in una non-scienza esatta come l'Economia, l'aspetto psicologico è fondamentale: se la Gente vede Futuro spende, altresì risparmia.

Insomma, il discrimine è la Fiducia = fiducia nel Futuro.

Come viene percepito l'attuale governo carioca dal terzo e quarto Stato?
Dato che si vota riponendo speranze in un'offerta politica, direi che il voto del 4 Marzo è stata espressione di Fiducia.

Anche se il voto era disgiunto dalla successiva strana alleanza, le due parti hanno dimostrato di mantenere le rispettive promesse più degli inevitabili boicottaggi incrociati.

La percezione è che qualcosa di sostanziale si sia smosso rispetto gli ultimi 5 anni.
E ciò già basterebbe a vitalizzare menti e aspettative, dato il fermento internettiano di iniziative di controcultura ed anche revisione ideologica a Sinistra.

Il cambiamento c'è stato il 10 Maggio: politicamente l'alleanza carioca è stata permessa dal "passo di lato" di Berlusconi 
(https://www.google.it/amp/s/www.agi.it/politica/berlusconi_condanna_frode_fiscale_riabilitazione-3891641/news/2018-05-13/amp/).

L'11 Maggio, con "opportuno" tempismo, il Cavaliere, come contropartita, incassa l'agognata agibilità politica (persa nel 2013 a causa della Lex Severino) grazie alla sentenza del Tribunale di Sorveglianza di Milano.

Poi l'ormai nota vicenda di Savona, l'entrata a gamba tesa di Mattarella, il doppio incarico a Conte (passando per Cottarelli..), il 30 Maggio e, finalmente, il varo del Governo GialloVerde.

Decenni a venderci il fatto che "i giudici erano di Sinistra" e, poi, in un paio di giorni la Magistratura Komunista assolve l'arcinemico Berlusconi riabilitandolo all'agone politico......????

Ma se i Gialloverdi erano da appena una settimana al governo, dunque impossibilitati a condizionare un organo presidiato da decenni da partiti di sinistra..
Chi ha "suggerito" tempistica e contenuti della sentenza al Tribunale di Sorveglianza di Milano?!?!?


La logica porta ad un conclusione:
qualcosa ha nei fatti imposto i GialloVerdi.

E, se la Magistratura è (era?) tendenzialmente filo-PD, cioè filo Sponsor europei del PD (=Sinistra affarista), ma ha dovuto repentinamente capitolare e permettere le condizioni politiche per il Governo carioca, cosa ha potuto imporsi alle fortissime resistenze capitalistiche europee (quelle che hanno esautorato il Berlusca e datoci 5 anni di maggioranze teleguidate dall'Ue)??

Cos'altro avrebbe potuto imporsi ai Poteri Forti europei?

Dei Poteri Forti "più forti".

Gli USA.
E tutto si spiega.

Spiega il recentissimo endorsement dell'ambasciatore USA ("il Governo italiano è la quintessenza della Democrazia", 04/10/18).

D'altra parte.. dal 1945 siamo entrati nella sfera geopolitica atlantica e ad oggi abbiamo circa 113 basi USA/NATO (http://www.kelebekler.com/occ/busa.htm).

Normale che ogni governo italiano dal 1945 abbia avuto l'avallo degli USA.
Perché questo dovrebbe differire dai precedenti??

La novità è che l'Italia è il primo e fondamentale test di un braccio di ferro tra poteri forti europei e statunitensi.

Nostro malgrado, dal '89 stiamo tornando in qualche modo centrali nella Geopolitica occidentale..

Gli occhi dell'Europa tutta, e non solo, sono su di noi..
Qui c'è il primo governo che esprime movimenti e partiti di protesta contro questa Europa.

In ogni caso, comunque vada, stiamo progressivamente perdendo la nostra sovranità politica (soprattutto estera) ed economica.

In sintesi, il nostro sistema industriale e bancario avrà padroni o franco-tedeschi o americani.
Dobbiamo solo scegliere di chi essere colonia.
Ma pare che siano i Forti a scegliere per noi...

Sinceramente... preferite essere l'egida franco-tedesca o americana?

I francesi depredano.
Così stanno continuando a fare in Africa Occidentale.
I tedeschi hanno intenti "educatori".
Gli statunitensi vogliono sudditi fedeli e, da pratici anglosassoni, vista la nostra classica divisione, con in più la carenza attuale di sostanza politica (pensiero debole= decisioni deboli), intendono godere della nostra ricchezza.

Già, la ricchezza.

L'Italia è uno dei paesi più ricchi del Mondo, il decimo per esattezza (http://www.claudiopisapia.info/2018/05/05/italia-nel-mondo-la-classifica-della-ricchezza-privata/).
Se il PIL ammonta a circa 1700 mld € (https://www.istat.it/it/archivio/221211), la ricchezza privata è di circa 4.000 mld di €

 È questo il bottino a cui aspirano gli stranieri sopra menzionati..

domenica 7 ottobre 2018

IDENTITÀ e SOVRANISMI




È come in matematica: l'Insieme serve a delineare le caratteristiche che accomunano degli elementi/individui, non a differenziarli (ancorché in modo oppositivo) da chi è fuori.

L'Identità precede la Diversità,
non ne è la conseguenza.

Ove, invece, ci si identifichi in contrapposizione a qualcosa o qualcuno la relativa unità terminerà insieme alle ragioni di detta opposizione.

La vera Identità è dire
"Noi siamo ciò"
non "Noi siamo contro ciò".

Ora.. basta applicare il tutto ai vari sovranismi europei e capirete chi è sincero e chi, invece, fa leva sul cogente bisogno di identità da parte delle proprie comunità nazionali per incrementare il consenso elettorale, in realtà difendendo tutt'altri interessi in campo economico.

Chi dice "non vogliamo altro/i" senza specificare "perché noi siamo un QUID specifico" è un furbo populista senza sostanza e, in realtà, nemico del Popolo, cioè del 99%.

L'Identità è un concetto inclusivo.
Non esclusivo od oppositivo e nemmeno il loro presupposto.

Energy storage and alternatives

And what are the different forms that energy can be currently stored in? We have the traditional ones, because if you talk about energy sto...