Il suo intervento, incentrato sulla prevenzione al Terrorismo, è un insieme di osservazioni sul contrasto alla minaccia jihadista contrappuntate da gradevolissime esternazioni e chicche di bagaglio culturale personale. Alla fine, parliamo del figlio di due professori universitari, uno pugliese e una tedesca; uno cresciuto pane & libri, per intenderci; un predestinato.
Andiamo ai contributi del Nostro. "Il terrorista usa il terrore per fare scendere a patti lo Stato colpito. Dunque, lo scopo non è abbattere gli Stati colpiti, che sovente vengono, anzi, rafforzati. Nello Stato colpito la differenza la fa l'Elite nel suo approccio all'attacco terroristico: la trattativa è contemplata."
Ancora. "C'è differenza Guerra Civile e atti terroristici all'interno di essa. Quanto hanno contato atti terroristici al raggiungimento degli scopi politici della Guerra Civile? In molti paesi tali morti sono meno rispetto a quelli da combattimento."
Politi pone particolare attenzione al "Legame Conflitti-Terrorismo: si rimesta nello scontento. L'84% dei morti x terrorismo sono in 10 paesi. Nelle carceri si verifica un cono di radicalizzazione. Occhio al Terrorismo di matrice mafiosa."
Poi, più a braccio. "Il Terrorista jihadista non ha raggiunto risultati in 30 anni, Daesh a parte. Dunque è destinato a scemare. Il Terrorismo è anche un mezzo di interferenza di Stato. I Golpe c'erano anche nella Guerra Fredda. Gli assassini di Stato sono come quelli terroristici: promettono tanto e mantengono poco."
Con tutto il peso da direttore del NATO Defense College, il disappunto per la situazione nell'amministrazione americana. "Uno Stato non è un'azienda" e, riferendosi alla caduta di Gheddafi e al Venezuela, "Non si fanno più i Golpe come una volta: oggi c'è improvvisazione nel gestire il Dopo; in Venezuela, addirittura, si sta rasentando il ridicolo".
Infine, una chicca interpretativa su un famoso motto attribuito a un nostro illustrissimo antenato politico. "Machiavelli disse: Bada che i tuoi mezzi siano adatti a raggiungere il fine; mentre la frase Il fine giustifica i mezzi è di derivazione protestante e Machiavelli non l'ha mai pronunciata."
Ricordo ancora, al Master, una delle frasi del Prof. Politi: "Non mi interessa imporvi il mio punto di vista, ma fornirvi gli strumenti per farvene uno vostro. Per me l'ideale sarebbe che, un giorno, un alunno mi superasse: sarebbe il massimo risultato come docente".